martedì 24 novembre 2009

Nascono i circoli di Sinistra e Libertà


Si è tenuta giovedì 19 novembre l’assemblea provinciale di Sinistra e Libertà, dopo la costituzione dei primi circoli reggiani (email circolo bagnolo: sinistraperbagnolo@gmail.com, facebook: sinistra per bagnolo) e in preparazione dell’assemblea nazionale che il 19 e 20 dicembre prossimi, a Roma, dovrebbe avviare la trasformazione del movimento in partito.

Durante il dibattito – al quale hanno partecipato anche Lisa Clark e Arturo Scotto, del coordinamento nazionale, mentre Mirto Bassoli ha portato un contributo come segretario della Cgil e Maurizio Mussolin è intervenuto a nome di Rifondazione Comunista – non sono mancate le riflessioni critiche sugli ostacoli e sulle sconfitte che hanno finora segnato il percorso verso la costruzione di un nuovo soggetto politico della sinistra italiana. Da questo punto di vista, l’appuntamento nazionale del prossimo mese viene considerato una scadenza decisiva, oltre la quale non possono più esserci titubanze e rallentamenti, pena l’affossamento di un progetto - la costruzione di una sinistra nuova per un nuovo centrosinistra - le cui motivazioni, nella sostanza, restano assolutamente valide.

Nel frattempo, Sinistra e Libertà di Reggio Emilia conferma l’impegno ad offrire il proprio contributo, attraverso la partecipazione al dibattito locale e nazionale, attraverso la raccolta di adesioni e la costituzione dei circoli sul territorio. In questa ottica, l’assemblea di giovedì sera ha nominato – con voto segreto su una lista di autocandidature – il coordinamento provinciale. Sono risultati eletti Michele Bonforte, Paolo Borciani, Franco Ferretti, Daniele Lonidetti, Graziano Montanini, Piero Nasuti, Carla Maria Ruffini, Luigi Salsi, Valentina Trizzino, Rossella Turrà, Maurizio Vergallo, Piera Vitale. A questi dodici, si aggiungeranno di diritto i portavoce dei circoli e, come invitati permanenti, gli aderenti che hanno incarichi amministrativi nelle giunte comunali.

No Berlusconi Day: 5 dicembre 2009


Sinistra e Libertà di Bagnolo in Piano aderisce e invita a partecipare alla manifestazione nazionale “No Berlusconi Day”, in programma a Roma il 5 dicembre prossimo. Questa manifestazione, nata dall’iniziativa di un gruppo di blogger sulla Rete, ha già ottenuto il consenso di centinaia di migliaia di persone sulla Rete e sta crescendo di giorno in giorno.

L’ennesima legge che il governo vuole approvare per annullare i processi a carico di Berlusconi – mandando contemporaneamente al macero migliaia di altri processi – è un altro scandalo intollerabile per qualsiasi Paese civile, che va contrasto con ogni mezzo democratico. Così come va respinta la strumentalissima proposta di reintroduzione della immunità per i parlamentari. La permanenza nel governo e addirittura la possibile candidatura alla presidenza della regione Campania del sottosegretario Cosentino, del quale la magistratura chiede invece l’arresto per complicità con uno delle più feroci cosche camorristiche, è un insulto alle istituzioni, a chi è in prima linea contro la mafia, a tutta la gente per bene. E la lista delle vergogne, purtroppo, è ben più lunga.

Di fronte a questa vera e propria emergenza democratica - che si accompagna alle pesanti conseguenze della crisi economica e sociale – è necessario che tutte le forze di opposizione scendano in piazza unitariamente il 5 dicembre, per difendere la Costituzione, l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, l’indipendenza della magistratura, la libertà dell’informazione. Per rivendicare l’allontanamento dei politici malavitosi dal Governo, dal Parlamento, dalle Regioni e dalle Amministrazioni locali. Per chiedere una riforma della giustizia che metta al primo posto non gli interessi privati di Berlusconi, ma i diritti e la pari dignità di tutti i cittadini.

Con "Libera" per difendere la legge sulla confisca dei beni ai mafiosi


Venerdì 13 Novembre il Senato ha approvato, all'interno della legge finanziaria per il 2010, un emendamento che modifica la "legge Rognoni-La Torre" sulla confisca dei beni ai mafiosi. Grazie a questo emendamento sarà possibile la vendita dei beni confiscati, una modifica sostanziale rispetto ai principi della legge 109/96 che permette oggi il riutilizzo sociale.

Più di dieci anni fa tutti insieme abbiamo raccolto un milione di firme che spinsero la legge 109/96 verso un approvazione all'unanimità, affermando il principio che le "mafie restituiscono il maltolto", grazie ad un riutilizzo sociale che divenisse il motore per il riscatto sia economico che sociale dei territori.

Con l'emendamento proposto si mette seriamente a rischio questa possibilità. Svendendo i beni confiscati non si fa altro che favorire i clan, che potrebbero riacquistare i beni tramite prestanomi e riciclando soldi sporchi.

E' importante una nostra mobilitazione e di tutto il mondo dell'antimafia sociale. Il disegno di legge si appresta ad arrivare alla Camera per l'approvazione definitiva, urge attivarsi affinché il Parlamento ritiri questo emendamento e dia applicazione alla norma che prevede la confisca dei beni anche per i reati di corruzione.

E' già online l'appello per il ritiro dell'emendamento che vi preghiamo di diffondere il più possibile per farlo firmare. Basta entrare sul sito di Libera (http://www.libera.it) e firmare.

E' anche possibile stampare l'appello in allegato farlo firmare per poi farlo pervenire alle sedi nazionali e/o territoriali di Libera.

Questa operazione è concentrata da qui agli inizi di dicembre, quando si discuterà l'emendamento sulla vendita dei beni confiscati.

Ci saranno inoltre delle mobilitazioni a sostegno dell'appello:

mercoledì 23 settembre 2009

Verso il nuovo partito della Sinistra e dell'Ecologia

L'assemblea nazionale di Sinistra e Libertà. riunitasi domenica 20 settembre a Napoli, ha approvato il seguente documento:

E’ costituito il coordinamento nazionale di Sinistra e libertà, composto da membri in rappresentanza dei partiti fondatori e delle tante elettrici e dei tanti elettori non iscritti ad alcun partito o movimento.

Il coordinamento e composto da: Daniela Brancati, Paolo Cento, Gim Cassano, Lisa Clark, Marco Di Lello, Claudio Fava, Grazia Francescato, Umberto Guidoni, Gianni Mattioli, Gennaro Migliore, Riccardo Nencini, Mauro Palma, Michele Ragosta, Luca Robotti, Simonetta Salacone, Giuliana Sgrena, Nichi Vendola, Alessandro Zan.

All’interno del coordinamento verranno conferiti incarichi di lavoro.

Entro il 15 ottobre dovranno essere costituiti i coordinamenti regionali di Sinistra e Libertà, che potranno avere fino ad un massimo di 11 membri e scelti con gli stessi criteri.

Al fine di sostenere l’azione politica di Sinistra e Libertà, viene istituita una specifica carta di adesione del costo di 10 Euro per i giovani fino a 18 anni e 30 Euro per tutti gli altri.

Vengono istituiti 2 gruppi di lavoro (uno sul programma e l’altro su regole e partecipazione) e forum tematici inerenti le campagne già varate.

La partecipazione ai forum è libera e individuale.

I gruppi di lavoro sono costituiti da 60 membri ciascuno.

Nel mese di dicembre si terrà la Conferenza programmatica di Sinistra e Libertà.

E’ stata assunta la proposta di inserire il termine “ECOLOGIA”, in luogo dei tre simboli attualmente presenti nel semicerchio inferiore, nel simbolo di Sinistra e Libertà.

Tutte queste decisioni saranno sottoposte a verifica nella prossima conferenza programmatica di dicembre.

All’indomani delle prossime elezioni regionali si terrà il congresso fondativo di Sinistra e Libertà.

venerdì 10 luglio 2009

Solidarietà ai lavoratori della Alubel

Da diversi giorni, è in corso presso l’azienda Alubel di Bagnolo in Piano una aspra vertenza sindacale, che si manifesta con uno sciopero praticamente ad oltranza degli operai e con presidi quotidiani davanti ai cancelli. Il motivo è che la proprietà si rifiuta da sempre di riconoscere il diritto alla contrattazione aziendale e perfino di discuterne con la Rsu interna. Si tratta di un atteggiamento da “padroni delle ferriere” che viola la dignità dei lavoratori e che non può passare sotto silenzio.
Sinistra per Bagnolo esprime il proprio sostegno ai lavoratori in lotta e si augura che il tentativo di mediazione avviato dall’Amministrazione comunale vada a buon fine. In caso contrario, invita le forze politiche e sociali bagnolesi a concordare iniziative concrete di solidarietà nei confronti dei lavoratori.

martedì 9 giugno 2009

Bagnolo: Paola Casali è sindaco. E la Sinistra ottiene un risutato molto positivo


Grazie a tutti coloro che hanno votato la lista comunale Noi Bagnolo e Paola Casali sindaco. Il ringraziamento è doppio per gli elettori che con le loro preferenze hanno consentito a Danele Ferrari, Katia Pizzetti e Mara Bertoldi di entrare in Consiglio comunale, in rappresentanza della Sinistra bagnolese. Una citazione merita anche il 4,7% ottenuto da Sinistra e Verdi (candidata Giorgia Piccinini) nel collegio di Bagnolo: uno dei migliori risutati della lista in tutta la provincia. Infine, grazie anche per il voto a Sinistra e Libertà alle elezioni europee.

sabato 6 giugno 2009

IL NOSTRO VOTO A SINISTRA: SE NON ORA, QUANDO?

La Sinistra bagnolese rinnova il proprio appello per il voto: lista "Noi Bagnolo" alle elezioni comunali (con preferenza tra i candidati consiglieri comunali a Daniele Ferrari o Margherita Katia Pizzetti); Lista "Sinistra e Verdi" per il Consiglio provinciale (candidato presidente Franco Ferretti, candidata consigliere del collegio Bagnolo-Correggio Giorgia Piccinini); lista "Sinistra e Libertà" per le elezioni europee (con preferenza tra i candidati europei a Lisa Clark e Nichi Vendola).

lunedì 1 giugno 2009



Da sinistra: Daniele Ferrari, Katia Margherita Pizzetti, Fabio Mussi, Giorgia Piccinini

Da sinistra: Giorgia Piccinini, candidata per Sinistra e Verdi alle elezioni provinciali nel collegio Bagnolo-Correggio; Daniele Ferrari, candidato per Noi Bagnolo al Consiglio comunale; Lisa Clark, capolista per Sinistra e Libertà alle elezioni europee, Margherita Katia Pizzetti, candidata per Noi Bagnolo al Consiglio comunale.

La stampa internazionale: Berlusconi vergogna d'Italia

Uno scandalo che non riguarda più solo gli italiani, ma anche i paesi partner dell'Italia, nell'Unione Europea, nella Nato, nel G8 che l'Italia si prepara ad ospitare. E' questo il severo giudizio di un editoriale del Times di Londra sulla vicenda che ruota da settimane attorno a Silvio Berlusconi, al suo rapporto con la 18enne Noemi Letizia, alle feste in Sardegna e al divorzio con la moglie Veronica Lario. E non è solo il Times a occuparsi ancora una volta di questa storia, che la stampa inglese sta seguendo con particolare attenzione: ci sono nuovi articoli anche sul Financial Times, sul Daily Telegraph, sull'Independent.

"Cade la maschera del clown", s'intitola l'editoriale del Times, il secondo su questa vicenda dopo quello altrettanto duro del 18 maggio, pubblicato al primo posto fra i tre commenti del giorno nella pagina degli editoriali. "La qualità del governo Berlusconi non è una questione privata", afferma il sottotitolo. "L'aspetto più sgradevole del comportamento di Silvio Berlusconi non è che è un pagliaccio sciovinista, né che corre dietro a donne di 50 anni più giovani di lui, abusando della sua posizione per offrire loro posti di lavoro come modelle, assistenti o perfino, assurdamente, come candidate al parlamento europeo", comincia l'articolo. "Ciò che è più scioccante è il completo disprezzo con cui egli tratta l'opinione pubblica italiana. Il senile dongiovanni può trovare divertente agire da playboy, vantarsi delle sue conquiste, umiliare la moglie e fare commenti che molte donne troverebbero grottescamente inappropriati. Ma quando vengono poste domande legittime su relazioni scandalose e i giornali lo sfidano a spiegare legami che come minimo suscitano dubbi, la maschera del clown cala. Egli minaccia quei giornali, invoca la legge per difendere la propria 'privacy', pronuncia dichiarazioni evasive e contraddittorie, e poi melodrammaticamente promette di dimettersi se si scoprisse che mente".

Il Times riconosce che la vita privata di Berlusconi è appunto un affare privato, ma osserva che, come è si è dovuto rendere conto Bill Clinton, scandali e alti incarichi pubblici non vanno d'accordo. "Molti potrebbero dire che l'Italia non è l'America, che l'etica puritana degli Stati Uniti non ha mai dominato la vita pubblica italiana, e che pochi italiani si scandalizzano davanti ai donnaioli. Ma questo è un ragionamento insensato e condiscendente. Gli italiani comprendono quanto gli americani cosa è accettabile e cosa non lo è. E, come gli americani, giudicano spregevole il cover-up".

L'editoriale del quotidiano londinese nota quindi che pochi media in Italia possono fare simili affermazioni, senza timore di un castigo. "A suo merito, la Repubblica ha continuamente sollevato domande al primo ministro sulla sua relazione con Noemi Letizia, e alla maggior parte di queste domande non ci sono state risposte soddisfacenti. Quando e dove egli ha conosciuto la famiglia della ragazza? Mr. Berlusconi chiese di avere fotografie da un'agenzia di modelle per iniziare i contatti con la signorina Letizia? Che cosa c'è di vero sulle notizie di party con decine di giovani donne nella sua villa in Sardegna? Mr. Berlusconi ha promesso di spiegare tutto in parlamento. Ma non ha certo riassicurato i suoi critici con la sua iniziativa per bloccare la pubblicazione di 700 fotografie che potrebbero mostrare cosa succedeva a quei party. Né lo aiuta il suo sventurato ministro degli Esteri, che ha provato a difenderlo sottolineando che l'età per il consenso (a rapporti sessuali, ndr.) in Italia è 14 anni, come se ciò fosse rilevante".

Qualcuno potrebbe dire, si conclude l'editoriale, che tutto ciò non riguarda i forestieri. Ma gli elettori italiani, alla vigilia delle elezioni europee, dovrebbero riflettere sul modo in cui è guidato il loro governo, sui candidati selezionati per Strasburgo e sul livello di sincerità del premier. E la faccenda "riguarda anche altri", afferma il Times. "L'Italia ospita quest'anno il summit del G8, dove si discuterà di maggiore cooperazione nella lotta al terrorismo e al crimine internazionale. E' un importante membro della Nato. Fa parte dell'eurozona, che è confrontata dalla crisi finanziaria globale. Non sono soltanto gli elettori italiani a domandarsi cosa sta succedendo. Se lo chiedono anche i perplessi alleati dell'Italia".

Il Times pubblica anche una lunga corrispondenza dall'Italia, intitolata "Berlusconi blocca la pubblicazione di foto di giovani donne in bikini a un party nella sua villa". Un articolo sul Financial Times, invece, osserva che "l'ondata di gossip" e "l'odore di scandalo" intorno a Berlusconi distolgono l'attenzione dell'opinione pubblica italiana da questioni ben più gravi, come le cattive notizie sull'andamento dell'economia italiana.

Una

martedì 26 maggio 2009

Appello di Fabio Mussi per le elezioni europee


Cari elettori di sinistra, in particolare voi, che come me eravate iscritti ai Ds o votavate la Quercia, la lista “Sinistra e libertà” si presenta alle elezioni europee: è formata da forze che, tutte, fanno riferimento ai grandi gruppi della sinistra presenti nel Parlamento europeo, socialista, verde, della “gauche unitaire”. Sappiamo per certo di essere vicini alla soglia del 4%, lo sbarramento introdotto di forza alla vigilia del voto. Vi chiediamo un aiuto per farcela. Cambierebbe qualcosa di importante nella politica italiana, allo stato dei fatti dominata da Silvio Berlusconi, indiscusso protagonista di una rapida regressione della nostra democrazia e della costruzione di un regime autoritario di tipo nuovo.
Vi chiediamo una mano perché tornino ad essere rappresentati nelle massime istituzioni, oggi europee domani italiane, forze politiche che di sé dicono: “Io sono di sinistra”, come tanti cittadini che hanno visto sparire anche la parola.
Vi chiediamo una mano per ricostituire una idea che muove dal valore del lavoro umano, dal rispetto per la natura, dall’amore per la giustizia e la libertà.
Vi chiediamo una mano per riaprire la prospettiva di una coalizione di centrosinistra, perché, se qualcuno nel nostro campo si ritiene autosufficiente, allora sarà destra per sempre. Date così una mano anche al Partito democratico. Sempre irresoluto. Sulla cacciata dei migranti dal mare nel deserto del Sahara e sull’indecenza delle ronde; sul testamento biologico, o le coppie di fatto, o la procreazione assistita o la ricerca sulle staminali; sul nucleare o sul “modello contrattuale” di Sacconi e Brunetta, che esclude d’imperio la Cgil; sul Referendum elettorale e sulla giustizia in stile Silvio Alfano… Oggi indicato, giustamente, come demolitore della democrazia e promotore di leggi razziali, ma ieri nominato come “leader dello schieramento a noi avverso”, “avversario” e non “nemico”, l’uomo con cui promuovere il “dialogo” in vista di una “legislatura costituente”. Ed effettivamente “costituente” la legislatura lo è, come vedete con i vostri occhi giorno dopo giorno: costituente di una non democrazia cucita addosso all’enorme potere personale dell’attuale capo del governo.
Un peso –un voto- messo sul piatto di sinistra può far pendere la bilancia dalla parte giusta, anche tra i democratici. Chiedo quindi il vostro voto. L’elezione di Barack Obama negli Usa dimostra che le svolte non sono impossibili. Perché in Italia no?
Grazie dell’attenzione

domenica 24 maggio 2009

sabato 23 maggio 2009

In memoria di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo


Giovanni Falcone fu assassinato a Capaci dalla mafia il 23 maggio 1992, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo. Per non dimenticare mai. Per un'Italia libera dalle mafie.
http://www.youtube.com/watch?v=8DBwd_1nRpQ

martedì 19 maggio 2009

E su Facebook decine di migliaia di utenti chiedono a papi Silvio: "Rispondi alle domande di Repubblica"

Non si ferma la carica degli italiani che attendono una risposta da Silvio Berlusconi. Anzi. Non solo una, ma almeno dieci. Sono cinquantamila a chiedere al premier di rispondere alle domande che Repubblica gli ha posto tramite l'inchiesta di Giuseppe D'Avanzo. Cinquantamila iscritti al social network Facebook che si sono riuniti nel gruppo Berlusconi rispondi! per esortare il premier a fare luce sulle vicende legate al caso Letizia e allo scandalo che ne è seguito.

Un vero tam tam che ha fatto si che in meno di sei giorni il gruppo arrivasse a cinquantamila iscritti, con picchi di oltre diecimila nuovi utenti al giorno. Un gruppo che vuole mantenere alta l'attenzione sull'inchiesta e trova inconciliabile il ruolo pubblico del premier con la mancata risoluzione dei quesiti posti.

"Le dieci domande sono semplici ma non inutili.
Certamente ci sono diecimila domande e problemi più gravi ma spesso è la semplicità del punto di partenza che introduce sviluppi significativi - così Renzo Milanese, uno degli iscritti che interviene da Hong Kong - in realtà dietro a queste banalità c'è un differente senso dello stato".

Più avanti riflette Rossana Lo Grasso: "Se questo gruppo cresce di diecimila persone al giorno ci sarà un motivo"; mentre un altro iscritto, Fernando Arduini, pone l'attenzione sulla natura dell'inchiesta e sull'esigenza di un giornalismo più coraggioso: "Certo,visto che ancora esiste la libertà di stampa,mi accontenterei di vedere scendere in campo altri giornalisti coraggiosi".

Tutto, intorno al gruppo Berlusconi rispondi!, si muove con fermento e la pagina è diventata un punto di riferimento per gli italiani - ma sono tanti anche gli iscritti stranieri o gli italiani resienti all'estero che hanno aderito - che vogliono dire la loro sulle controverse vicende del premier. Giorno dopo giorno gli iscritti si confrontano sulle novità che riguardano il premier e tra gli argomenti più caldi della settimana c'è sicuramente il caso Mills. Una sorta di piazza virtuale insomma, nella quale si incontrano con frequenza anche sostenitori di Berlusconi. Le dieci domande continuano ad essere oggetto di discussione anche sui blog italiani come si legge su BlogBabel,un aggregatore di blog italiani che monitora gli argomenti più commentati del web.

I cinquantamila vanno avanti con la loro richiesta: dieci risposte a dieci semplici domande e invitano gli iscritti ad inoltrare le domande alla segreteria del presidente del Consiglio. Il resto sono discussioni - oltre cento gli argomenti - messaggi lasciati in bacheca - oltre tremila - e link che, tra parodie, satira e informazione, approfondiscono il caso.

"Papi - scrive uno degli iscritti - ora siamo in cinquantamila a chiedertelo: puoi risponderci?"

L'avvocato Mills fu corrotto da Berlusconi

"Mentì per salvare Berlusconi" Per questo l'avvocato inglese David Mills è stato condannato a Milano a 4 anni e 6 mesi dai giudici milanesi. Il legale, condannato per corruzione in atti giudiziari agì "da falso testimone "per consentire a Berlusconi e alla Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati". E' questo uno dei passaggi delle motivazioni, circa 400 pagine, della sentenza con la quale il tribunale di Milano ha motivato la condanna del legale inglese. Ma la posizione di Berlusconi, chiaramante indicato dalla sentenza come corruttore, è stata stralciata dal processo grazie ad una delle famose leggi "ad personam", il cosiddetto Lodo Alfano che vieta di processare le alte cariche dello Stato.

Mills, scrivono i giudici nelle motivazioni, "ha agito certamente da falso testimone da un lato per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l'impunità dalle accuse, o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute sino a quella data, dall'altro ha contemporaneamente perseguito il proprio ingente vantaggio economico".

La condanna per l'avvocato inglese era arriva nel febbraio di quest'anno. A conclusione di un'inchiesta che tirava in ballo il premier e che aveva visto una prima ammissione di colpa di Mills. Il legale nel luglio del 2004 aveva raccontato ai pm di aver ricevuto 600mila dollari dal gruppo Fininvest per dire il falso nei processi in cui era coinvolto Berlusconi: le tangenti alla Guardia di finanza e All Iberian.

sabato 16 maggio 2009

Moni Ovadia vota Sinistra e Libertà



Guarda il video:
http://www.sinistra-democratica.it/node/16945/play

venerdì 15 maggio 2009

Fabio Mussi presenta i nostri candidati


L'ex ministro Fabio Mussi ha fatto tappa a Bagnolo in Piano per sostenere le liste Noi Bagnolo (Consiglio comunale), Sinistra e Verdi (Consiglio provinciale) e Sinistra e Libertà (Parlamento europeo).
Nella foto, insieme a Mussi, i candidati bagnolesi al Consiglio comunale (Daniele Ferrari e Margherita Katia Pizzetti, a sinistra) e per il Consiglio provinciale collegio Bagnolo-Correggio (Giorgia Piccinini, a destra).

giovedì 14 maggio 2009

Daniele Ferrari, candidato della Sinistra nella coalizione Noi Bagnolo




Daniele Ferrari ha 36 anni ed è bagnolese da tre generazioni. E’ laureato in lingue e letterature straniere, con master in commercio estero. Dal 2005, dopo aver svolto il lavoro di area manager estero in una grande azienda ceramica, insegna lingua e civiltà francese nelle scuole medie e superiori. La sua più grande passione è la musica, in particolare il pianoforte, che suona da quando aveva 12 anni.
In campo politico, è stato segretario di Rifondazione Comunista a Bagnolo, poi ha aderito al progetto di sinistra unitaria rappresentato alle elezioni europee da SINISTRA e LIBERTA, alle elezioni provinciali da SINISTRA E VERDI, alle elezioni comunali da SINISTRA PER BAGNOLO.

“Sono onorato di accettare la candidatura al Consiglio comunale nella coalizione di centro-sinistra NOI BAGNOLO. Credo nel rinnovamento, ma credo anche che il rinnovamento non possa essere spostare il nostro comune a destra.Il mio campo è quello di una nuova sinistra unitaria. Se gli elettori bagnolesi mi daranno fiducia, intendo lavorare per:


· Migliorare ed incrementare i servizi scolastici, dalla prima infanzia all’adolescenza.
· Rendere più equo ed accessibile il sistema delle rette dei nidi e delle scuole di infanzia.
· Arricchire l'offerta culturale del nostro teatro valorizzando le compagnie legate al territorio.
· Aumentare le opportunità di aggregazione per i giovani e i giovanissimi mettendo in rete e rafforzando quanto già offre Bagnolo ( Scuole di musica, Scuola di danza, impianti sportivi, Centro giovani).
. Migliorare la qualità ambientale e promuovere comportamenti ambientalmente responsabili

Margherita Katia Pizzetti, candidata della Sinistra nella coalizione "Noi Bagnolo"


Margherita Katia Pizzetti ha 42 anni, è sposata e vive a Bagnolo, Redattrice del mensile Bagnolo 80, coordinatrice dell’Università del Tempo libero, organizzatrice di manifestazioni culturali, è particolarmente impegnata nel volontariato con la Cooperativa Tempo Libero e con la Pro Loco. Ha partecipato con i suoi lavori di decoratrice a mostre in gallerie e collettive d’arte.

“Il mio impegno nella prossima legislatura è di portare, con l'esperienza professionale e personale consolidata, un segno tangibile di rinnovamento, di crescita e valorizzazione del paese, di tutela dei diritti dei cittadini. Un vento di novità politica che sfocerà nella collaborazione con la nutrita presenza femminile presente in lista.

mercoledì 13 maggio 2009

Fabio Mussi: il Pd, da solo, non va da nessuna parte. Serve una Sinistra forte

Fabio Mussi, ex ministro dell'Università e della Ricerca nel secondo governo Prodi, a Reggio insieme al segretario nazionale della Cgil, Guglielmo Epifani, per un convegno dal titolo "Rappresentare il lavoro e i soggetti sociali deboli: la questione sociale e quella democratica", è intervenuto a margine dell'incontro per commentare anche i recenti fatti di politica locale.

L'esponente della direzione nazionale di Sinistra Democratica ha parlato del mancato accordo in Provincia tra Sinistra e Verdi per Reggio (la giovane formazione politica che comprende anche Sd) e la Masini, situazione che ha portato alla candidatura "autonoma" di Franco Ferretti non più in coalizione con il Partito Democratico. Il giudizio di Mussi sulla questione è definitivo:"Le lacrime della Masini? Una cosa da soap opera".

"In Provincia - ha aggiunto l'ex ministro - abbiamo detto: prima i programmi. Se non c’è un accordo programmatico uno non si associa. Il presidente uscente quindi dovrebbe interrogarsi sul perché non è stata in grado di concludere un accordo. Naturalmente uno si augura di fare gli accordi, ma è normale che non ci possa riuscire. Il Pd, comunque, senza la sinistra probabilmente ha chiuso e farebbe bene a fare le alleanze. Per quel che riguarda il territorio nazionale, invece, l'affermazione del principio di autosufficienza del Pd è assurdo. Il 30% non lo vedranno più. Pensare poi che si possa risalire al 51%, la trovo una forma di magia. Bisogna ricostruire le alleanze di centrosinistra in questo Paese. Quelle, come ha detto Prodi, che sono state sbaraccate da Veltroni: altrimenti in Italia ci sarà per sempre Berlusconi".

Ma Mussi non si è fatto mancare nemmeno una battuta finale contro Antonella Spaggiari: "Nel suo caso ci troviamo di fronte a una personalizzazione della politica che sfocia nell’antipolitica".

(da www.reggio24ore.com)

domenica 10 maggio 2009

Con la Sinistra, perché…


Giorgia Piccinini, bagnolese di 21 anni, studentessa universitaria di ingegneria gestionale a Parma, candidata al Consiglio provinciale, nel collegio Bagnolo Carpi, per la lista "Sinistra e Verdi". E' la più giovane candidata bagnolese, nonchè sicuramente una delle più giovani in tutta la provincia. Un bel segnale di rinnovamento e di speranza nella nuova sinistra, che speriamo venga sostenuto dai bagnolesi, in particolare dai giovani.


Ho accolto con piacere la proposta di candidarmi per la lista “Sinistra e Verdi “ nel collegio Bagnolo-Correggio per le elezioni provinciali del 6/7 giugno 2009. In primo luogo perché mi riconosco nel progetto di rilanciare – sia in provincia di Reggio Emilia, sia sul piano nazionale ed europeo - la presenza di una Sinistra rinnovata e unitaria. In secondo luogo perché spero che la mia candidatura possa contribuire a riavvicinare i giovani alla politica.

I temi sui quali vorrei caratterizzare il mio impegno sono:
1) l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, con la difesa dei loro diritti e la valorizzazione delle loro competenze, senza il ricatto del precariato eterno
2) la tutela dell’ambiente, con la cura degli spazi verdi contro la cementificazione indiscriminata del territorio, con l’incentivazione delle energie alternative per ridurre l’inquinamento e i costi delle bollette
3) la promozione di pari diritti e pari doveri tra i cittadini - quali che siano la provenienza, le tradizioni e la religione di ciascuno - per costruire soprattutto nelle nuove generazioni una cultura della civile convivenza, del rispetto reciproco, della coesione sociale.
4) la piena partecipazione di Bagnolo alle politiche provinciali, per difendere e migliorare la qualità della vita di coloro che vivono e lavorano nel nostro territorio.

sabato 9 maggio 2009

I candidati di Sinistra e Libertà alle elezioni europee nella circoscrizione nord est (che comprende Bagnolo)

1 Clark Lisa (pacifista Tavolo per la Pace); 2 Vendola Nicola detto Nichi (presidente regione puglia); 3 Kusstatscher Josef Sepp (europarlamentare uscente); 4 Flamigni Carlo (Fisiopatologia della Riproduzione e di Endocrinologia Ginecologica); 5 Holzeisen Renate (avvocato, ambientalista); 5 Mignogna Daniela (assessora politiche sociali Pianoro): 7 Bottoni Alessandro detto Alex ; 8 Zan Alessandro (ingegnere ambientale, Arcigay, autore registro comunale unioni di fatto Padova); 9 Arisi Emilio (primario ginecologo, presidente Soc. italiana per la contraccezione); 10 Edra Daniela (avvocato, direttivo UDI Rimini); 11 Folin Marino (già Rettore università architettura Venezia IUAV); 12 Pellegrinon Giuseppe detto Bepi (editore, scrittore, alpinista); 13 Komel Igor (Consulta comunità slovena)

Trentuno anni fa l'assassinio di Aldo Moro

Il 9 maggio 1978 Aldo Moro - assassinato dai terroristi delle Brigate Rosse dopo una prigionia di 55 giorni nel covo di via Montalcini - fu ritrovato nel baule posteriore di una Renault 4 rossa a Roma, in via Caetani, emblematicamente vicina sia a Piazza del Gesù (dov'era la sede nazionale della Democrazia Cristiana), sia a via delle Botteghe Oscure (dove era la sede nazionale del Partito Comunista Italiano).

venerdì 8 maggio 2009

In memoria di Peppino Impastato, assassinato dalla mafia

Il nove maggio ricorre il 31° anniversario della morte di Peppino Impastato, assassinato dalla mafia. Non dimentichiamolo.

http://www.youtube.com/watch?hl=it&v=KUpcxdg2Iqs&gl=IT

E' nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio..
Negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di Giustizia che lo portò a lottare..
Aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell'ambiente da lui poco onorato..
Si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un'ideale ti porterà dolore..
"Ma la tua vita adesso puoi cambiare solo se sei disposto a camminare, gridando forte senza aver paura
contando cento passi lungo la tua strada"..
Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!

"Noi ci dobbiamo ribellare" (dal film)

Poteva come tanti scegliere e partire, invece lui decise di restare..
Gli amici, la politica, la lotta del partito.. alle elezioni si era candidato..
Diceva da vicino li avrebbe controllati, ma poi non ebbe tempo perchè venne ammazzato..
Il nome di suo padre nella notte non è servito, gli amici disperati non l'hanno più trovato..
"Allora dimmi se tu sai contare, dimmi se sai anche camminare, contare, camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani"
Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!(x 2 volte)

Era la notte buia dello Stato Italiano, quella del nove maggio settantotto..
La notte di via Caetani, del corpo di Aldo Moro, l'alba dei funerali di uno stato..
"Allora dimmi se tu sai contare, dimmi se sai anche camminare, contare, camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani"..
Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!(x 2 volte)

mercoledì 6 maggio 2009

martedì 5 maggio 2009

lunedì 4 maggio 2009

Siamo il vero antidoto al berlusconismo

Intervista a Bianca Pitzorno

Bianca Pitzorno, grande scrittrice di libri soprattutto per ragazzi ma non solo, ha confermato con un’intervista al quotidiano Terra di essere candidata con Sinistra e Libertà per le prossime elezioni europee nella circoscrizione nord-ovest:
Perché ha scelto questa lista?
Gli (ex) Democratici di sinistra, ora Pd, hanno perso la “s” di sinistra.
Il grande partito di opposizione come il Pci di una volta, oggi, ha cambiato nomi e facce. Fino a Prodi, quando il partito si è trasformato in Pd: una formazione politica che si vergognadi essere stata di sinistra e che convive con anime che, quando vogliono imporre il propriopunto di vista, sono come il fanatismo talebano».
Ce la farà Sinistra e Libertà ad avere una buona affermazione?
Ho l’ottimismo della volontà. Non è vero che tutte le ideologie sono scomparse: c’è una decenza che è stata buttata alle ortiche. Sinistra e libertà è un progetto di serietà che può riunire tutte quelle persone che non se la sentono più di partecipare alla vita pubblica. Bisogna intaccare questo monolite del berlusconismo».
Quali ritiene siano le altre emergenze italiane?
Il precariato e i diritti delle donne. Io ho conosciuto diverse generazioni di lettori dei miei libri, che hanno studiato, si sono laureati, hanno fatto master e ora si trovano presi a calci in faccia, senza alcuna prospettiva.
Le leggi sul lavoro hanno tolto diritti e favorito la vittoria degli speculatori.
Sono sempre più i contratti di apprendistato, i co.co.co., i precari nei call center. La globalizzazione in più ha portato un forte fenomeno di delocalizzazione che lascia senza lavoro i nostri giovani e incrementa una guerra tra poveri nei Paesi del Terzo mondo. Un sistema che ci abitua alla cultura dell’usa e getta e alla paccottiglia. Un meccanismo perverso.
L’ultima legge sul lavoro predisposta dal governo scarica gli imprenditori delle loro responsabilità. Quanto alle donne, sono “visibili” solo quelle belle che vanno in televisione ma è la maggioranza
di lavoratrici che ogni giorno è impiegata nei centri commerciali, negli uffici ad aver bisogno di più diritti. E di vere pari opportunità.

Perchè mi candido con Sinistra e Libertà

di Giuliana Sgrena

Come forse già saprete mi sono candidata alle elezioni europee nella lista di Sinistra e libertà.
Ho avuto altre volte, in passato, proposte di candidatura che ho sempre rifiutato perché volevo continuare a fare il mio lavoro e non ho cambiato idea. Ma questa volta si tratta di elezioni europee e intendo portare la mia esperienza, accumulata in vent’anni di lavoro al Manifesto, in Europa.
Se sarò eletta, cosa non certo facile, per cinque anni continuerò a seguire i temi di cui mi sono occupata fino ad ora: indagare le ragioni dei conflitti del Medioriente, dell’Afghanistan, dell’Africa e provare a costruire nel Parlamento europeo gli schieramenti più larghi e trasversali per avanzare proposte e iniziative di pace.
In primo luogo, naturalmente, per sostenere la battaglia delle donne contro tutti i fondamentalismi non solo per la difesa dei propri diritti, ma anche e soprattutto per affermare un punto di vista originale, laico e democratico, per la soluzione dei conflitti, a cui è sempre più necessario trovare una sponda politica in Europa. Che ora può essere favorita anche dalla elezione del presidente Obama negli Stati uniti. E poi occorre costruire una alternativa alla contrapposizione tra islamofobia e relativismo culturale che giustifica tutte le discriminazioni contro le donne.
Proverò ad essere un punto di riferimento per i movimenti che in questi anni hanno manifestato per la pace e contro le guerre e renderò conto puntualmente di tutte le mie iniziative oltre a sollecitare da parte dei movimenti stessi tutti i suggerimenti e le proposte che vorranno indirizzarmi.
Per questo creerò un forum permanente di dibattito e confronto.
Mi batterò perché i temi della laicità e dell’uguaglianza siano affermati in ogni istanza o decisione del Parlamento europeo. L’offensiva della chiesa e del fondamentalismo cattolico nel nostro paese può trovare un argine in Europa come è già avvenuto in passato, mentre i diritti di uguaglianza dei lavoratori e dei migranti saranno il banco di prova fondamentale di questa nuova Europa.
E poi la mia scelta ha a che vedere con la crisi della sinistra.
Credo che di fronte alle recenti sconfitte, come ho più volte sostenuto, non serva coltivare delusione e amarezza, ma rinnovare l’impegno di analisi, ricerca e proposta. Le ragioni della sinistra sono ancora tutte valide, addirittura esaltate dal precipitare delle crisi nel mondo e la mancanza di una leadership credibile, non solo in Italia, non può essere motivo di abbandono o rinuncia.
In questa tornata elettorale io sono stata tra quelli che avrebbero preferito un’unica lista a sinistra senza leader di partito, ma con candidature espressione del vastissimo mondo associativo, culturale e professionale che sta a sinistra e che avrebbe potuto proporsi con un’immagine del tutto nuova.
Non è stato possibile e non mi interessa qui e ora indicare le responsabilità.
Io ho scelto Sinistra e libertà perché credo nel modello di una sinistra plurale, in grado di raccogliere culture ed esperienze diverse, di riscrivere il proprio statuto non dimenticando le proprie origini e identità, ma guardando avanti alle sfide anche teoriche che la realtà impone, senza fare della propria identità/diversità un elemento di divisione ma una ricchezza che ciascuno porta con sé e che mette continuamente in discussione.
È la complessità stessa della crisi delle nostre società e del mondo, che intreccia politica, economia, diritti, ambiente, etica, religione a imporre un nuovo linguaggio e nuove categorie interpretative.

venerdì 1 maggio 2009

Caro Primo Maggio

di Vasco Rossi

Caro 1° maggio.Sono felice di partecipare anch’io quest’anno alla festa. Per me è un “ritorno”. Sono passati 10 anni da quando mi accogliesti tra le tue braccia rock. Ne è passata di acqua sotto i ponti.Per me è andata sempre bene e torno con riconoscenza. Peccato che per il nostro paese non si possa dire altrettanto. Non vedo un bel clima in giro. La crisi economica e, soprattutto, la difficoltà per molti di arrivare a fine mese. Ma anche le conquiste di libertà e convivenza civili, faticosamente raggiunte negli ultimi decenni, rimesse in discussione, addirittura a rischio di annullamento. Non tira una bella aria e non è certo il mondo che vorrei. Non mi occupo di politica e “governare” tra l’altro è un termine che non ho mai gradito. Tu sai quanta importanza hanno per me le parole.Si dovrebbe dire “amministrare”. Sarebbe più corretto. Dalle mie parti “governare” s’intende accudire gli animali.
Ma “noi” siamo qui per portarti un po’ di gioia. Questo, per me, è il momento della solidarietà. Vorrei restituire un po’ di quello che ho ricevuto.
Sarà una splendida giornata.

Primo Maggio

di Nichi Vendola


Oggi si festeggia un fantasma. Quella degli ultimi decenni è la storia di un occultamento e di una rimozione, di un progressivo, inesorabile, slittamento del lavoro dal ruolo centrale che gli assegnava la Costituzione repubblicana a postazioni sempre più periferiche, sino a finire nelle brume di una estrema banlieu, pudicamente celato alla vista. Disincarnato, ridotto a variabile duttile nelle stime dei tecnocrati o nei conti di manager grandi e piccoli, il lavoro è stato amputato della sua realtà concreta. Nella penombra di quella periferia sociale, si è consumata e quotidianamente si consuma una strage ignorata, tollerata, e oramai persino incentivata. Mentre il proscenio discuteva di veline e si azzuffava su particolari, parlava sempre e comunque d’altro, in quelle tenebre ha avuto libero corso l’imposizione di salari che erano da crisi anche quando la crisi non c’era, si è affermato un nuovo mercato del lavoro modellato sulle vecchissime forme del caporalato, fondato sul ricatto del precariato permanente e della disoccupazione endemica, sulla sottrazione di ogni potere contrattuale dei lavoratori, avvertito ormai come insopportabile pastoia che intralcia la logica sovrana del profitto.
Grazie a quella stessa “invisibilità” del lavoro, oggi, si studiano e allestiscono strategie feroci, che mirano a far pagare per intero i costi della crisi proprio a chi della crisi è vittima principale, i lavoratori dipendenti in cassa integrazione o peggio, i precari a spasso, l’esercito di giovani colti e preparati del sud costretti a una nuova migrazione di massa. Quella degli ultimi decenni è la vicenda di un beffardo slittamento semantico, che ha celato sotto le voci “modernità” e modernizzazione” un gigantesco ritorno al passato, passando per lo smantellamento di tutti i diritti conquistati dai lavoratori nel corso di due secoli di conflitto sociale, che ha ripristinato e restituito legittimità a vere e proprie forme di schiavismo. Chi può davvero credere che la scomparsa della rappresentanza politica del mondo del lavoro dal Parlamento italiano proprio al termine di questo immenso processo storico sia casuale, frutto di mera coincidenza?
C’è un solo modo, allora, di festeggiare questo primo maggio: farne la stazione di partenza per imboccare un tragitto inverso. Iniziare, da oggi, da subito, qui e ora, da questa campagna elettorale, a restituire realtà, concretezza e visibilità al lavoro. Imporre la sua centralità da subito, a partire dalle strategie per fronteggiare la crisi, sapendo che dalla crisi stessa non si potrà uscire senza restituire carne e sangue a quel fantasma, senza richiamare al centro della scena sociale, politica e persino culturale quel che da troppo tempo ne è rimosso. Questa crisi è frutto della stessa politica, delle stesse politiche, delle stesse logiche che hanno per trent’anni umiliato e assediato il lavoro e i lavoratori. Non si può sperare di risolverla con gli stessi strumenti che l’hanno determinata.
Abbiamo scelto di superare una volta per tutte l’antica e disastrosa separazione tra la difesa dei diritti sociali e di quelli civili. Dobbiamo sapere che i diritti dei lavoratori sono oggi al centro di questo scontro, e se non riusciremo a ripristinarli, a imporne un nuovo rispetto, il prezzo sarà pagato da tutti. Anche da chi, oggi,si batte per per difendere il diritto alla propria sessualità, alle proprie scelte, alla libertà del proprio corpo.
Abbiamo scelto di chiamarci Sinistra e Libertà. Dobbiamo ricordare, a noi e a tutte e a tutti, che senza affrancamento dal bisogno, dal ricatto del precariato, dall’assenza di diritti sul lavoro, la parola Libertà è solo un simulacro.

Una Repubblica fondata sul lavoro?

di Marco Maroni

Articolo 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Articolo 35
La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.
Articolo 36
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
Articolo 41
L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Quattro articoli della nostra Costituzione da tener presenti, non solo in occasione del primo maggio. Il lavoro è al primo posto, è tra i Principi Fondamentali, all’economia privata è dedicato l’articolo 41 e non si manca di affermarne l’aspetto sociale. Non è un programma vetero socialista, è l’ordine delle priorità in un paese democratico, quello che si è dato l’Italia uscita dal disastro materiale e morale della guerra e del fascismo. Un ordine che mette i valori dell’uomo, della sua dignità e libertà, davanti a quelli del commercio e del profitto. Negli ultimi decenni quest’ordine sembra essersi invertito. L’ideologia del mercato è riuscita a condizionare tutti gli strati della società. Tanto che oggi l’economia non sembra più un mezzo ma un fine, al quale l’uomo deve servire: le politiche del lavoro sono solo quelle funzionali all’impresa. Il governo della destra sta spingendo l’acceleratore sulla disgregazione dei diritti del lavoro, e la crisi economica, di cui l’esasperato approccio neoliberista è la causa, gli fornisce nuovi pretesti. Risultato: crescita del precariato, compressione dei redditi, emarginazione del sindacato, peggioramento delle condizioni di lavoro e scarso rilievo al tema della sicurezza.
Un anno fa i lavoratori precari sono stati stimati in oltre 3.750.000 ed è sotto gli occhi di chiunque frequenti il mondo del lavoro come questa condizione sia in aumento. Sono lavoratori senza diritti, poiché il potere di ricatto dei datori di lavoro annulla ogni possibile rivendicazione. L’accordo “separato” (senza la Cgil) sul nuovo contratto di lavoro programma la riduzione del potere d’acquisto dei lavoratori e stabilisce cosa i lavoratori possono chiedere e cosa no, diminuendo l’autonomia sindacale. Infine c’è la scandalosa revisione del Testo Unico sulla sicurezza varato dal Governo Prodi, che diminuisce le sanzioni per le imprese che non rispettano le norme e deresponsabilizza i manager. La priorità viene spostata dall’incolumità dei lavoratori ai costi per imprese e manager.
Ma ci sono segnali che le coscienze non sono del tutto assopite. Sulla revisione del Testo unico si sono pronunciati nei giorni scorsi la stragrande maggioranza dei Presidenti delle Regioni, oltre alla Cgil, al Presidente della Repubblica e a una settantina di docenti di diritto penale. Di pochi giorni fa è anche la bocciatura da parte del Parlamento europeo della direttiva che permetteva l’innalzamento dell’orario di lavoro in diversi settori a 65 ore settimanali. Una norma che non solo sarebbe antistorica (il progresso dell’economia è sempre andato di pari passo con la diminuzione dell’orario di lavoro) e inumana, ma anche assurda in un periodo di disoccupazione crescente.
Se ha un senso la celebrazione del primo maggio è quello di rimettere i lavoratori, i diritti, gli esseri umani, al primo posto.