sabato 6 marzo 2010

Parte la campagna elettorale di Sinistra Ecologia Libertà




“Ricostruire una sinistra è possibile e lo abbiamo dimostrato in Puglia”. Franco Giordano del coordinamento nazionale Sinistra ecologia e libertà ne è certo, anche se non nasconde un certo sconforto nell’osservare la situazione politica e sociale in Italia. E usa il termine “ricostruire”, sì perché nel nostro Paese la sinistra sembra essere scomparsa.

“Noi abbiamo il compito di ricostruirla – dice Giordano – Abbiamo il compito di ricostruire una sinistra di critica al capitalismo contemporaneo, una sinistra che provi a definire i diritti, a far riemergere una sua soggettività”. E quella delle regionali è una bella sfida.

L’incontro di mercoledì sera nella sala dell’hotel Astoria, introdotto dalla coordinatrice provinciale di Sel Carla Ruffini e moderato dal giornalista de l’Unità Stefano Morselli, ha raccolto Franco Giordano, Gloria Buffo del coordinamento Sel e il candidato reggiano di Sel Franco Ferretti. Assente giustificata – per motivi di salute – Lisa Clark.

“Il nome di Vendola nel nostro simbolo – ha continuato Giordano – non è casuale. E’ per dare un’idea della partita politica che si sta giocando oggi. Qualcuno in Puglia ha deciso che Vendola era troppo di sinistra e proprio lì abbiamo ottenuto un risultato eccezionale”. Si tratta di un segno della fine di quello che Giordano ha definito “neocolonialismo” politico. “Lì ce l’abbiamo fatta non solo perché si è lavorato bene, ma perché abbiamo fatto vedere un’alternativa di società a quella proposta dalla destra”.

L’Italia di oggi sembra “un film di Scorsese, di quelli con Joe Pesci”, secondo Gloria Buffo che non usa mezze vie per descrivere il degrado della nazione. “Siamo in un Paese dove la legalità è in caduta libera, dove la destra è sempre pronta a sfasciare tutto, un Paese regredito anche sul piano culturale”. E bisogna dire basta a questa sinistra che fa “impallidire tutto in pappa”. “Dobbiamo essere coscienti che senza idee forti non si cambia niente. Non si può sostenere tutto a metà e non si può andare, come ha fatto D’Alema, alla London School of Economics e affermare che “ci vuole la lotta di classe”. "Poi dicono che bisogna fare le riforme con Berlusconi… Così parla la pancia e si perde credibilità”.

La forma partito è da discutere, si conclude nella sala, ed ecco perché si pensa a un partito politico con l’anima dell’associazione che parla, da pari, alla gente. Insomma poche cose ma chiare nel programma. Lo ha ripetuto più volte la Buffo. Non c’è bisogno di strafare: bisogna essere chiari e cominciare da tre cose, non da venti. “Le tre cose – ha precisato – sono il lavoro, la questione dei beni comuni, libertà e legalità”.

Sul tema del lavoro, dopo aver premesso la grave difficoltà in cui si trova anche il “modello emiliano”, si è soffermato in particolare il candidato reggiano Sel Franco Ferretti. “Prima di tornare alla lotta di classe – ha esordito Ferretti alludendo ironicamente all’intervento Oltremanica di D’Alema – bisogna tornare alla lettura delle categorie e la prima critica che si può fare al centrosinistra è l’allontanamento dal mondo del lavoro. Tutta la sinistra, insieme al sindacato, deve soprattutto mobilitarsi contro la legge dell’arbitrato voluta dal governo per cancellare l’articolo 18. E’ necessario, come nel 2002, rispondere con la mobilitazione popolare. Oggi, ricordiamolo, al momento dell’assunzione i datori di lavoro possono chiedere ai dipendenti di non ricorrere ai loro diritti”.

“Ora – ha aggiunto Giordano – bisogna provare a ridare centralità al lavoro perché, se non si fa questo, il rischio è che ogni movimento rimanga dentro la propria orbita”. Sel è convinta che ci si può impegnare e ci si deve impegnare a fare qualcosa per cambiare.

Nessun commento:

Posta un commento