mercoledì 13 febbraio 2013

Giustizia sociale, un buon motivo per provarci al governo

Martedì sera, al Fuori Orario di Taneto (Reggio Emilia),c'era Nichi Vendola. Non ha urlato, non ha insultato, non ha promesso la luna. Non ha partecipato al teatrino delle alleanze, che oggi apre a Tizio e chiude a Caio, ma domani apre a Caio e chiude a Tizio. Ha parlato di questioni concrete, che riguardano la vita dei normali cittadini - lavoro, scuola, sanità, ambiente, legalità, diritti civili - senza nemmeno indulgere a un linguaggio troppo alato, come a volte gli capita. Ha detto le cose normali di una normale sinistra riformista, che solo in un paese politicamente anormale come l'Italia possono essere considerate "radicali". E che però, proprio per l'anomalia del contesto italiano, in un certo senso "rivoluzionarie" lo sono davvero. A chi lo critica perchè si batterebbe "solo" per un po' di giustizia sociale, Vendola ha risposto che sì, un po' di giustizia sociale è un ottimo motivo perla sinistra di cimentarsi finalmente al governo, invece di testimoniare eternamente all'opposizione. Si può essere più o meno d'accordo con le opinioni di Vendola. Ma ce ne fossero, in Italia, di leader politici come lui.

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