domenica 28 febbraio 2010

Storie di listini, ‘blindature’ e brutta politica


L’inserimento della signora Moriconi nel listino bloccato collegato al candidato governatore Vasco Errani, così come altri incresciosi episodi riguardanti la designazione di improbabili candidati ‘blindati’, si presta ad alcune considerazioni politiche che vanno ben al di là di alcuni aspetti umoristici pur presenti nella vicenda. Il candore con cui la signora ammette la propria insipienza politica la mette al riparo da qualsiasi critica: lasciamo che svolga il proprio quinquennale corso di formazione e auguriamoci di avere alla fine un bravo amministratore della cosa pubblica. Domandiamoci semmai a chi altri è offerta una simile opportunità, come si formano le classi dirigenti, come seleziona il proprio personale politico il centro sinistra.

Non conta proprio nulla un po’ di esperienza politica o di impegno sociale, un po’ di militanza verrebbe da dire, se il termine non suonasse così desueto? Possibile che funzionari e dirigenti del PD non capiscano che così facendo sminuiscono anche il proprio ruolo, il valore della propria esperienza? Se ai candidati non viene richiesto alcun requisito, a cosa servono allora le riunioni nei circoli, i pomeriggi passati al freddo dei banchetti, gli incontri con i cittadini per discutere qualche problema? Le decisioni importanti (soprattutto per i posti che contano) si prendono nel chiuso delle stanze della politica tra nomenclature.

A proposito di nomenclature, poi, ce n’è una davvero miracolosa e immortale, quella del PSI.

I socialisti continuano a ottenere posti dal PD senza passare mai da una verifica elettorale del proprio effettivo seguito. Semmai qualche volta manifestano il ‘vizio’ di passare al centro destra.

A Reggio Emilia lo scorso anno i socialisti, pur aderendo in Italia al movimento di Sinistra e Libertà, si guardarono bene dall’entrare nella battaglia elettorale per le amministrative. Si fecero garantire un posto da consigliere comunale nella lista del PD, un assessorato e una bella poltrona alla Fondazione Manodori: dal loro punto di vista una grande manovra di politica politicante, da quello del PD un triste caso di circonvenzione d’incapace.

Ora i socialisti ci hanno provato, e ci sono riusciti, anche per le regionali: bottino pieno. Giulio Fantuzzi, PD, ci fa sapere a mezzo stampa di avere esultato. Chissà se anche i suoi iscritti esultano?!

Forse Fantuzzi non era sintonizzato… Nelle stesse ore, infatti, il segretario Bersani, aprendo la campagna elettorale per il PD a Bologna, in polemica con Berlusconi ha dichiarato: “ Nessuna igienista dentale, nessuno spazio a nomi volatili e calati dall’alto, al contrario persone autorevoli e rappresentative dei territori”.

Non è una pagina di bella politica.

Sinistra Ecologia Libertà con Vendola, che sostiene la candidatura di Vasco Errani, non ha un proprio esponente nel listino bloccato. Non ce lo hanno offerto e non lo abbiamo chiesto. Preferiamo conquistare i nostri eletti, voto per voto, nel rapporto diretto con i cittadini. Crediamo che gli elettori comprenderanno questa scelta, ne apprezzeranno le ragioni etiche e politiche e, ci auguriamo, sapranno premiarla.


Franco Ferretti
Carla Ruffini
(ccordinatori provinciali Sinistra Ecologia Libertà)

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